Durante la gravidanza, fin dai primissimi istanti del concepimento e fino alla nascita, il liquido amniotico e il grembo materno cullano e proteggono per molti mesi un piccolo cucciolo d’uomo.
L’insieme di questo delicato e armonioso massaggio del liquido amniotico aiuta e fortifica il feto durante la sua crescita, ecco perchè l’acqua è ed è sempre stata considerata il primo elemento indispensabile per la vita.
Da questi presupposti si è sviluppata nel tempo l’idea che l’acqua non sia solo l’elemento che accompagna l’essere durante il suo sviluppo prenatale ma anche quello che lo accompagna per tutta la sua vita postnatale; nasce così il “Watsu”.
Questo nuovo termine deriva dalla fusione di “water” e “shiatsu” e sta a indicare una particolare tecnica di massaggio che al potere rilassante dell’immersione in acqua calda unisce i benefici della digitopressione esercitata secondo i principi dello shiatsu da un operatore specializzato, detto “watsuer”. È proprio l’acqua l’elemento caratterizzante del trattamento, infatti a differenza di altre tecniche incentrate esclusivamente sulla manualità dell’operatore, con il watsu il principale “operatore” è l’acqua, che culla, fa galleggiare e permette di abbandonarsi.
Nata in America negli anni ’80 con Harold Dull e in seguito introdotta in Italia solamente dieci anni dopo, questa nuova tecnica corporea permette di sperimentare l’apertura di sé, dei canali sensoriali e la resa fiduciosa per entrare in intimo contatto con se stessi e il proprio bambino interiore.
Lungo i canali energetici
La funzione dell’acqua è fondamentale, perché crea un ambiente avvolgente, che aiuta a lasciarsi andare alle emozioni e a rilassarsi; una volta aperta la “porta” delle emozioni, le digitopressioni esercitate dal watsuer possono “entrare” per liberare il corpo e la mente dai blocchi energetici, che causano dolori ed ansie. Secondo i principi dello shiatsu, infatti, all’interno del corpo scorrono dei canali (detti meridiani) lungo i quali fluisce l’energia (il qi), che regola sia la salute fisica sia il benessere emotivo, tra loro strettamente correlati.
Se questi canali sono “inceppati” a causa di blocchi di energia, a risentirne saranno anche gli organi a essi collegati, che quindi funzioneranno male provocando dolori e tensioni. Le digitopressioni, effettuate in punti precisi lungo i meridiani e i morbidi stiramenti eseguiti sfruttando il movimento dell’acqua, permetteranno di migliorare la vitalità di tutti gli apparati andando a sbloccare tali ristagni consentendo all’energia di fluire.
Watsu in gravidanza
Accanto alle “stasi energetiche” quasi inevitabili che possono verificarsi in qualunque momento della vita, in particolare in gravidanza dovute ad ansie e senso di incertezza tipiche di questo periodo, si aggiungono le modificazioni che il corpo subisce e che possono causare dolori muscolari e articolari, soprattutto a livello della colonna vertebrale, che più di tutte deve sostenere il peso crescente del pancione. Attraverso digitopressioni mirate, il watsuer libera da tali blocchi, scioglie le tensioni, restituendo alla donna un senso di benessere a livello sia fisico che emotivo.
ìInoltre, l’immersione in acqua consente movimenti che fuori non si riuscirebbero a compiere e regala una piacevolissima sensazione di leggerezza, si allevia infatti il peso del pancione e si riduce il senso di stanchezza agli arti inferiori e si possono compiere esercizi con maggiore agilità e scioltezza.
Watsu viene praticato in una vasca la cui temperatura dell’acqua è di circa 36 gradi, a questa temperatura il SNC risponde con una vasodilatazione e aumenta la sincronia tra l’emisfero destro che governa la parte emozionale e quello sinistro che presiede le attività della parte razionale; accanto a questi fattori si associa anche un aumento della produzione di endorfine che riduce la sensazione dolorosa legata allo stress sollecitando un diffuso senso di piacere, beatitudine.
Per favorire il galleggiamento, alcuni watsuer applicano galleggianti alle caviglie, all’altezza delle ginocchia o attorno alla vita della donna. All’inizio del trattamento, l’operatore sorregge la testa e il bacino della futura mamma e la culla dolcemente per farle prendere confidenza con l’acqua.
Man mano che la donna si rilassa e si affida, l’operatore comincia a effettuare stiramenti che mobilizzano le articolazioni bloccate e allungano i muscoli, dando sollievo alla colonna. Esegue poi rotazioni e digitopressioni sui meridiani energetici che apportano sempre più rilassamento e riequilibrio energetico.
Terminato il trattamento, con dolcezza, l’operatore riporta in piedi la donna (la profondità della piscina è di poco più di un metro) e l’appoggia al bordo della vasca, dove gradualmente riapre gli occhi e “torna alla realtà”.
Il watsu è un trattamento che comporta una grande fiducia verso il watsuer, quasi un abbandono fiducioso nelle sue mani, è un trattamento molto dolce e delicato, per questo è particolarmente indicato per le future mamme, dalle prime alle ultime settimane di gravidanza.
I benefici in gravidanza
Stare totalmente immerse in acqua offre la possibilità di isolarsi dal mondo esterno e concentrarsi solo sulle sensazioni che provengono dall’interno; si sviluppa infatti il contatto con il cervello arcaico (sistema limbico, talamo e ipotalamo), luogo dove originano tutte le emozioni più profonde (piacere, paura…) nonché luogo principale della comunicazione “non verbale”, quella più istintiva,
La propagazione di onde emozionali, sensoriali invadono la madre e, attraverso processi di osmosi, attraversano la placenta e arrivano al feto nutrendolo di un ritmo vitale essenziale per la sua vita, Watsu diviene, quindi, una grande risorsa endogena in quanto permette alla futura mamma di rafforzare la presa di contatto con i suoi bisogni primari, di cogliere i vari stimoli dentro e fuori il suo corpo ed individuarne le risposte.
Accanto a questo importante lavoro interiore si affiancano i benefici riscontarti nei diversi apparati ovvero miglioramento della circolazione sanguigna e linfatica, eutonia dei muscoli, il respiro diviene più profondo e rilassato e si ha anche un beneficio del metabolismo e funzionamento degli organi interni.
Grazie al watsu, la donna impara ad affidarsi e a non avere paura, a lasciarsi andare e a fare quello che le viene spontaneo, proprio come sta facendo il suo bambino che si sta preparando a nascere semplicemente assecondando il suo istinto.
Accanto a questi vantaggi, infine non bisogna dimenticare l’importantissimo ruolo psico-pedagogico che questa pratica ha nell’aiutare: le madri durante il processo di accoglienza del proprio bambino, i padri nel processo di accudimento e costruzione del “bonding” nei confronti del nascituro e la coppia preparandola alla cura amorevole e responsabile del proprio figlio, ad un “maternage” positivo e alla formazione del sé genitoriale.
In conclusione va riconosciuto che se l’acqua, come ricorda M.Odent, è vicina alla nostra sessualità, alla nostra intimità, allora Watsu è la modalità acquatica che meglio armonizza l’energia sessuale; per la coppia significa accudirsi reciprocamente, rimanendo in uno stato di ascolto continuo, di intimità e sostegno reciproco attraverso un ascolto sensibile dei sensi.
Cecilia Sciacco