È uno dei quattro elementi: aria terra fuoco e acqua.
È nutrimento: nell’organismo umano l’acqua rappresenta un costituente essenziale per il mantenimento della vita, non è sostituibile con nessun altro alimento; la sua presenza è indispensabile per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici e le reazioni biochimiche che avvengono nel nostro corpo.
È componente essenziale del corpo umano: nel neonato l’acqua rappresenta il 75% circa del peso corporeo, nell’adulto questa frazione percentuale diminuisce e si stabilizza intorno al 55-60% del peso corporeo; approssimativamente il 75% dei muscoli e degli organi interni e il 10% del tessuto adiposo sono costituiti da acqua, lo stesso scheletro è costituito per oltre il 30% da acqua. Inoltre, l’acqua agisce come “lubrificante” e ha funzioni di ammortizzatore nelle articolazioni e nei tessuti, mantiene elastiche e compatte la pelle e le mucose (la cui funzionalità dipende da un giusto grado di idratazione).
È un elemento con specifiche proprietà fisiche: ha un elevato calore specifico, ossia richiede molto calore prima di riscaldarsi, e, al contrario, impiega molto tempo prima di perdere il calore accumulato e raffreddarsi. Ecco perché viene impiegata nei sistemi di refrigerazione. Ed è per questa sua caratteristica che nelle regioni costiere (o lacustri) la temperatura dell’aria è più mite: in queste zone, infatti, la temperatura dell’acqua diminuisce o aumenta più lentamente rispetto a quella dell’aria al variare delle stagioni e così ‘mitiga’ la temperatura dell’aria sovrastante.
L’acqua ha un’elevata tensione superficiale: ossia, una volta versata su una superficie liscia, tende a formare gocce sferiche e non ad espandersi in una sottile pellicola. Senza la forza di gravità, una goccia d’acqua assumerebbe una forma sferica perfetta.
La capillarità è un’altra caratteristica dell’acqua ed è una diretta conseguenza della tensione superficiale. Consiste nella capacità dell’acqua di risalire in fessure e tubi sottilissimi.
L’acqua, inoltre, si presenta normalmente allo stato liquido, ma può facilmente passare anche allo stato solido o allo stato gassoso. L’acqua è una risorsa naturale particolare in quanto è l’unica, sul nostro pianeta, che si presenta in tutti e tre gli stati fisica seconda della temperatura circostante: liquido, solido (ghiaccio) e gassoso (vapore acqueo). L’insieme dei processi che consentono all’acqua di lasciare gli oceani, immettersi nell’atmosfera, raggiungere le terre emerse, per poi ritornare agli oceani, va sotto il nome di ciclo dell’acqua ed è alimentato dall’energia del Sole.
L’acqua è un elemento con specifiche proprietà chimiche: è un liquido inodore, insapore e incolore. La molecola di acqua è formata da due atomi di idrogeno legati ad un atomo di ossigeno (H2O). Essendo presenti elettroni e protoni in numero uguale, la molecola di acqua risulta complessivamente neutra. La molecola d’acqua è detta “polare” perché ha un polo debolmente positivo vicino all’ossigeno e uno debolmente negativo vicino all’idrogeno e, poiché due cariche opposte si attraggono, le molecole d’acqua tendono ad unirsi tra loro come calamite.
L’acqua viene definita il solvente universale perché è in grado di sciogliere un numero di sostanze superiore a quello di qualsiasi altro liquido. Ovunque essa scorra, sulla superficie terrestre, sotto terra o dentro il nostro corpo, l’acqua scioglie e trascina con sé un numero elevatissimo di sostanze. L’acqua svolge così una funzione essenziale: quella di trasportare, anche per lunghi percorsi, le sostanze che incontra durante il suo ciclo.
L’acqua pura, come l’acqua distillata, ha un pH pari a 7 (neutro). L’acqua di mare è sensibilmente basica, con pH intorno a 8. La maggior parte delle acque dolci hanno un pH che varia da 6 a 8, tranne ovviamente le piogge acide che presentano un pH inferiore a 5 (www.eniscuola.net).
Che cos’è la voce?
È l’emissione di suoni attraverso la propagazione di onde prodotte dalla vibrazione delle corde vocali in un mezzo materiale, come l’aria o l’acqua.
Quando una corda sollecitata vibra, produce nell’aria circostante una serie ritmica di compressioni e di rarefazioni che si propagano verso l’esterno. Le variazioni della pressione dell’aria attorno a un valore medio, associate alla regolare alternanza di compressioni e rarefazioni, rappresentano l’onda longitudinale sonora. La perturbazione si allarga in modo concentrico dalla sorgente e, poiché si tratta di un’onda, non vi è trasporto di materia.
Come tutte le onde, anche il suono ha una sua velocità di propagazione, che dipende dal materiale in cui si propaga, ma anche da altre caratteristiche (come temperatura e pressione) di quel materiale. La velocità di propagazione delle onde sonore dipende dal mezzo materiale nel quale si propagano (che può essere ogni mezzo elastico, sia esso un gas, un liquido o un solido). Nell’aria la velocità di propagazione delle onde sonore è di circa 330 m/s, mentre nell’acqua la velocità di propagazione del suono è di 1400 m/s, quasi quattro volte e mezzo di più (www.sapere.it).
La temperatura dell’acqua può subire variazioni locali a causa della presenza di correnti termiche soprattutto in profondità. Le onde incontrando diverse temperature nella loro propagazione vanno incontro al fenomeno della rifrazione deviando dal loro cammino rettilineo, concentrandosi o divergendosi, creando illusioni acustiche.
Che cosa accade quando un suono che è generato in aria colpisce la superficie dell’acqua?
O viceversa, che ne è dei suoni prodotti in acqua: sono udibili anche all’esterno?
Sappiamo che la velocità del suono è molto maggiore in acqua che in aria (di circa 4.5volte), ma bisogna tenere presente che i due fluidi differiscono anche per la densità: quella dell’acqua è circa 1000 volte superiore a quella dell’aria. Questo fatto fa sì che sia estremamente difficile trasferire energia elastica dall’aria all’acqua e viceversa tramite le onde sonore. Si dice che le impedenze dei due mezzi non sono adattate. Quindi, quando un suono si produce in aria e colpisce l’acqua, o viceversa, accade che l’onda sia praticamente
completamente riflessa (fisicaondemusica.unimore.it).
Come percepiamo il suono?
La perturbazione giunge fino alle nostre orecchie, al cui interno si trova una membrana, il timpano, che viene spinta verso l’interno quando l’aria è più compressa ed è invece aspirata verso l’esterno quando l’aria è più rarefatta. Questo movimento del timpano è poi trasmesso all’orecchio interno, dove si genera un segnale che, attraverso il nervo acustico, giunge fino al cervello. È così che percepiamo suoni e rumori (Il suono – Capitolo 16 – Zanichelli online per la scuola).
La voce nei corsi di acquaticità.
Negli ambienti chiusi delle piscine i suoni emessi con la voce vengono riflessi sulle pareti generando l’eco. Questo fenomeno viene limitato se vi sono aperture sull’esterno e se le parole vengono emesse dall’operatore in modo calmo e costante.
Quando ci troviamo nei corsi di acquaticità per le donne in attesa, dove la gestante è immersa in acqua almeno per metà corpo, la voce dell’operatore, la nostra voce, così come l’acqua e l’aria, la circonda creando l’ambiente stesso del corso.
Possiamo sfruttare questo effetto come punto di partenza per gli esercizi di rilassamento, e proprio attraverso la voce guidare la donna nella concentrazione e nella focalizzazione. La gestante è immersa nei suoni che si propagano tra le piccole onde dell’acqua emessi dagli elementi immersi che la circondano così come da quelli che si propagano nell’aria che la accarezza sopra l’acqua e che progressivamente scompaiono nell’immersione completa mentre il corpo sprofonda fino ad essere circondato solamente da quei suoni che l’acqua trasmette, esattamente come il corpo del suo bambino.
La voce stessa dell’operatore quindi crea l’ambiente ed è il filo che lega la gestante al mondo terreno attraverso l’aria. La voce crea l’ambiente della relazione e introduce alla visualizzazione. Quest’ultima è focalizzata unicamente dalla donna ed è completamente interna ad essa. Per rafforzare questo, spesso chiediamo alla gestante di chiudere gli occhi durante gli esercizi: alla loro apertura svanirebbe l’immagine creata. La voce ha il potere di
creare situazioni diverse dal reale e di portare la donna ad immaginare mondi che inventa liberamente e che a volte scopre allo stesso tempo.
Con la voce possiamo sfruttare l’eco che si crea all’interno della piscina e modularla in maniera suggestiva secondo il timbro emesso. La possiamo utilizzare come strumento narrativo che si espande e crea e accompagna il corpo della donna attraverso la fantasia che si genera finché le orecchie rimangono sopra l’acqua per poi continuare quando la voce si spegne al momento dell’immersione.
La scelta di toni bassi e caldi origina un eco diffuso che riflesso dalle pareti della stanza sfuma tutta l’aria cambiandone l’aspetto secondo la voce, mentre toni acuti la tagliano ispirando energia in chi ascolta. Nei racconti è importante fare una attenta valutazione del tono che si vuole usare e considerare che possiamo spostare l’attenzione dell’uditore verso l’operatore se i toni che emettiamo sono acuti e la voce cristallina o verso l’immaginazione se i toni sono bassi e la voce calda.
Sonia Zampero