·        Introduzione

 

  L’esercizio in acqua, o meglio ancora, l’acquaticità, è un’ottima risorsa per le donne in gravidanza che desiderano rimanere in forma e vivere con positività i cambiamenti che il corpo subirà nel corso della gravidanza. Inoltre, il contatto con l’acqua, aiuta a diminuire la tensione fisica e psicologica delle gestanti, aiutando lo sviluppo psicomotorio del nascituro.

 

 Da varie ricerche è emerso infatti che un lieve esercizio aiuta il corpo a prepararsi al parto e ad agevolare la ripresa dopo la nascita del bambino, ma è utile anche ad arginare i fastidiosi sintomi della gravidanza,quali nausea, insonnia, gonfiore agli arti e dolori diffusi, soprattutto mal di schiena. Il nuoto è uno sport che aiuta moltissimo, ma l’attività prediletta dalle neomamme è sicuramente l’acquaerobica, per vari motivi:

 

       –            non è necessario saper nuotare;

 

       –            la donna, soprattutto alla sua prima gravidanza, vive quotidianamente, ansie paure, dubbi, sensazioni, e molte volte ha necessità di condividerle con altre donne nella stessa condizione, e quindi predilige attività di gruppo a quelle individuali;

 

       –            a causa dell’ormone relaxina, in gravidanza le articolazioni tendono a cedere più facilmente e questo, associato alla classica lordosi e allo spostamento del baricentro tipico degli ultimi mesi di gravidanza, provoca dolori e rende difficile eseguire esercizi a terra. Il lavoro in acqua, invece, apporta benefici alla schiena, in particolare alla zona lombo-sacrale, poiché rafforzai muscoli ma nel contempo non aumenta le sollecitazioni dolorose.

 

       –            in acqua la donna, specialmente con problemi di peso, aiutata dalla minore forza di gravità, si sente più agile e, quindi, meno impacciata ad assumere le posizioni del travaglio e del parto e prendere confidenza con esse. Inoltre, il lavoro in acqua, permette di bruciare più calorie rispetto al lavoro a terra sebbene sia apparentemente più dolce, sopportabile e piacevole; quindi le gestanti che praticano acquaerobica bruciano più grassi e riescono a mantenere sotto controllo il peso;

 

       –            l’immersione in acqua determina, a livello cardio-circolatorio, una ridistribuzione dei liquidi, grazie alla pressione idrostatica che l’acqua stessa  esercita sul corpo quando siamo immersi. Questo facilita il ritorno venoso e la diuresi, proteggendo la donna dalla formazione degli edemi declivi, che spesso si formano in gravidanza  a causa della stasi venosa causata dalla compressione che l’utero gravidico esercita sulla vena cava;

 

       –            ad oggi si sa per certo che durante l’attività fisica aerobica il nostro corpo produce endorfine, particolari ormoni che regalano benessere e serenità, grazie alla loro azione calmante e analgesica.

 

·        Chimica delle endorfine

 

  Le endorfine sono sostanze chimiche note ormai sin dagli anni ’70. Esse sono prodotte dall’ipofisi e dall’ipotalamo e, in misura minore, da altri tessuti. Le endorfine sono proteine le cui proprietà biologiche sono molto simili a quelle della morfina e degli oppiacei e, pertanto, sono dotate di elevati poteri analgesici ed eccitanti. Il termine deriva appunto da endogeno (ciò che si genera internamente a una cellula o a un organismo) e morfina volendo con esso indicare una sostanza morfino-simile prodotta all’interno del corpo. Il nostro sistema nervoso centrale è dotato di specifici recettori per queste sostanze morfino-simili ed è quindi capace di sintetizzarle.
A tutt’oggi sono state identificate quattro diverse classi di endorfine: alfa, beta, gamma e delta.

 

Le endorfine sono coinvolte in numerosi processi fisiologici tra i quali:

 

§  la regolazione del ciclo delle mestruazioni

 

§  la regolazione della temperatura corporea

 

§  la regolazione dell’umore

 

§  la produzione ormonale

 

§  la regolazione dell’appetito

 

§  le funzionalità relative all’apparato gastrointestinale (secrezioni digestive e pancreatiche, motilità intestinale ecc.)

 

§  la regolazione del sonno

 

§  la percezione dolorifica (le endorfine aumentano la tolleranza agli stimoli dolorifici)

 

§  le reazioni a eventi stressanti sia di tipo fisico che psichico

 

ecc.

 

Questo ci aiuta a capire quanto queste sostanze siano importanti nella vita della donna.

 

·        Endorfine e gravidanza

 

  Durante la gravidanza  il livelli di endorfine aumentano gradualmente, e avvicinandosi al travaglio rimangono costantemente elevati. Elevati livelli di endorfine possono anche causare cambiamenti nell’umore: sensazione di benessere, sonno interrotto con la tendenza a restare sveglie per ore, sogni vivaci, amnesia materna. La natura, in pratica, prepara la donna al travaglio, alzando la sua soglia del dolore prima ancora che s’inneschi il travaglio.

 

Quando inizia il travaglio, le endorfine aumentano in modo proporzionale al dolore, alzandone gradualmente la soglia e la capacità di sopportazione. Il passaggio tra la fase prodromica e la fase attiva del travaglio si palesa proprio grazie all’effetto dell’elevata concentrazione di endorfine nel sangue: quando il travaglio diventa attivo infatti, e più ci avviciniamo al periodo espulsivo, notiamo che la donna tra una contrazione e l’altra, si apparta, si riposa, quasi si addormenta, quasi a voler recuperare le forze per le spinte. Anche dopo il parto l’effetto delle endorfine è importantissimo, in quanto sono responsabili della cosiddetta “amnesia materna”, cioè del fatto che la donna dopo un parto, dimentichi completamente il dolore e la sofferenza, al punto da essere sempre pronta per una nuova gravidanza.

 

La produzione di endorfine però può essere inibita da due fattori: la produzione di adrenalina, causata dalla stimolazione della neo-corteccia (paura, rumori, forti luci…), e l’assunzione di molecole analgesiche esogene derivati dalla morfina (ad es. i farmaci utilizzati nell’analgesia epidurale). Ciò va a scapito sia della madre, che non beneficia di tutti gli effetti sopra citati, sia del nascituro, che non beneficia dell’effetto calmante e rilassante prodotto dall’endorfine presenti nel sangue materno e che a lui passano mediante la placenta.

 

La produzione di endorfine in travaglio invece è stimolata dalle contrazioni stesse, da stimoli sensoriali piacevoli (musica, luci soffuse, profumi graditi, massaggi e coccole…) e dal ridere. Quindi, affinché la donna mantenga i giusti livelli di endorfine, la si deve proteggere dall’ambiente esterno, si devono rispettare i suoi tempi, non si deve allarmala ma incoraggiarla e coccolarla.

 

·        Endorfine ed attività fisica

 

   stato ormai ampiamente dimostrato che uno dei fattori che influenzano maggiormente il rilascio di endorfine, al punto che l’incremento dei livelli sierici raggiunga picchi vicini al 500%, è l’attività fisica (Harber e Sutton, 1984). Ciò spiegherebbe perché la maggior parte delle persone che praticano un’attività fisica di intensità medio-alta riferiscano un miglioramento generale dell’umore, una notevole riduzione delle sensazioni di ansia e di stress, l’aumento della soglia di tolleranza al dolore e alla fatica. Alcuni autori (Allen e Coen, 1987) ipotizzano che i benefici apportati dall’aumento dei livelli di endorfine, prodotte durante l’esercizio fisico, perdurino anche nel periodo immediatamente successivo all’allenamento; non è raro infatti che chi pratica attività aerobica di medio-alta intensità, riferisca una sensazione piacevole, di benessere, che si protrae  per alcune ore dopo il termine dell’attività sportiva.

 

·        Acquaerobica ed endorfine

 

  L’acquaerobica è una disciplina sportiva che consiste nell’esecuzione di movimenti a ritmo di musica, praticata durante l’immersione in acqua calda (circa 28-31°), in modo da favorire il rilassamento. Simile all’acquagym non ha però l’obiettivo di tonificare e potenziare la massa muscolare ma quello di migliorare le funzionalità dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio e, al contempo, di bruciare i grassi. Quello dell’acquaerobica é un esercizio fisico vivamente consigliato dai ricercatori brasiliani che hanno riscontrato effetti positivi sulla salute psicofisica della gestante. Inoltre l’esercizio in acqua contribuirebbe al benessere anche del bambino. 

 

  I Ricercatori dell’Università di Campinas, della città di San Paolo in Brasile, hanno condotto un interessante studio sugli effetti dell’acquaerobica sulla gravidanza e sul parto. Questo sport, praticato durante la gravidanza contribuirebbe in maniera decisa a ridurre il dolore durante il travaglio, risparmiando alla partoriente il ricorso all’analgesia epidurale e ad altri trattamenti farmacologici volti ad attenuare il dolore da parto. La ricerca è stata condotta su un totale di 71 mamme in dolce attesa. La prima metà del gruppo ha partecipato a tre sedute settimanali, della durata di 50 minuti, di acquaerobica. L’altra metà ha svolto il ruolo di gruppo di controllo per osservare l’evoluzione della gravidanza in condizioni normali, senza acquaerobica.

La durata del travaglio nei due gruppi non ha avuto sostanziali differenze. Lo stesso vale per il tipo di parto al quale le donne si sono sottoposte. Al contrario le statistiche sono mutate per quanto riguarda i trattamenti analgesici utilizzati: solo il 27% delle donne che avevano partecipato alle sedute di acquaerobica durante il travaglio ha utilizzato antidolorifici. Nel gruppo di controllo, invece, le richieste di trattamenti analgesici hanno raggiunto il 65%.

 

·         Conclusioni

 

  In conclusione, possiamo considerare l’acquaerobica un valido strumento nelle mani dell’ostetricia, in particolare degli operatori che si occupano di accompagnare alla nascita la donna gravida. Praticare questa attività infatti, grazie ai numerosi benefici apportati, tra cui la produzione di queste affascinanti molecole, le endorfine, permette di vivere la gravidanza, e quindi il parto, serenamente, con la totale consapevolezza delle risorse del proprio corpo della propria interiorità, evitando il ricorso a farmaci (con l’analgesia epidurale) che interferiscono con il naturale e fisiologico decorso del parto e rappresentano il primo passo verso la medicalizzazione della nascita.

 

Avantaggiato Fabiana

Bibliografia

 

       –            Vallone E., “Mamma gym”, Armando Curcio Editore, 2011

 

       –            Fraioli R. – Thoeni Albin, “L’acqua e la nascita”, Red edizioni, 2009

 

       –            Odent M., “La scientificazione dell’amore”, Urra, 2008

 

       –            Baciuk E. P., Pereira R. I., Cecatti J. G., Braga A. F., Cavalcante S. R. Water aerobics in                           pregnancy: cardiovascular response, labor and neonatal outcomes. Department of                         Obstetrics and Gynecology, School of medical Sciences, University of Campinas, Sao                       Paulo- Brazil , 2008

 

       –            sito internet www.treccani.it

 

       –            sito internet www.my-personaltrainer.it