PREMESSA:

Chi fosse riuscito a comprendere l’acqua

e i suoi segreti, così gli pareva, avrebbe

compreso anche molte altre cose, molti segreti, tutti i segreti.

Ma dei segreti dell’acqua, per quest’oggi

non vedeva che una sola cosa, tale però

da afferrare interamente l’anima sua.

Ecco quel che vedeva: quest’acqua correva

Correva, sempre correva, eppure era sempre 

lì, era sempre ed in ogni tempo la stessa,

eppure in ogni istante un’altra! Oh, chi

potesse afferrare questo mistero,

comprenderlo! Egli non lo afferrava né lo comprendeva,

sentiva soltanto un presagio muoversi in lui,

ricordi lontani, voci divine.

Hermann Hesse


La complicità:

L’acqua viene considerato l’elemento per eccellenza in quanto coccola, sostiene, massaggia, nutre, contiene e procrea….non a caso la vita nasce proprio in acqua.

L’acqua affascina sin da piccoli, probabilmente per le sensazioni di libertà e di tranquillità che riesce a trasmettere….l’acqua infatti ci da la possibilità di lasciarci andare a qualunque età.

La possibilità di instaurare fin dai primi anni di vita un buon rapporto con l’acqua ci da la capacità di creare un ambiente dove non esistono freni e dove le emozioni prendono il sopravvento, in modo da riuscire a riscoprire sè stessi in un’altra dimensione , dimenticando le tensioni alle quali la società in cui viviamo ci costringe.

A livello fisico, l’acqua,in particolar modo quella calda, è efficace per recuperare le energie e alleviare le tensioni.L’acqua fa sì che vengano migliorate forma e salute senza particolari sforzi in quanto agisce in modo dolce grazie all’annullamento del carico “gravitario”.

L’acqua stimola la circolazione, concilia il sonno e vivifica corpo e anima. Il sistema cardiocircolatorio viene rinvigorito; la circolazione e la respirazione migliorano. I muscoli diventano elastici e le articolazioni flessibili. Le tensioni si distendono e in acqua si possono fare liberamente con meno difficoltà movimenti che fuori dall’acqua risulterebbero più difficili e faticosi.

Proprio per la sua capacità di isolare dalle percezioni esterne l’acqua viene considerata un ambiente ideale per stimolare fin da subito lo sviluppo dei processi cognitivi del nostro bimbo.

Il movimento acquatico genera armoniosità ed è in grado di accrescere il senso di pace e serenità nel rapporto fra mamma e bambino.


 La paura:

La gravidanza è in grado di far riaffiorare paure magari rimaste latenti per tanti anni,soprattutto la paura dell’acqua e dell’apnea. In questo periodo compaiono ansie e incertezze proprio quelle che fanno emergere nella mamma la paura del giudizio e la paura di sbagliare e che non le permettono di fare le cose come crede, influenzando così la vita di tutti i giorni. Il cosiddetto diverbio tra controllo e non controllo, fra tensione e rilassamento: il controllo che non ci fà agire spontaneamente attivando dei meccanismi inconsci nella nostra testa, e il non controllo che ci permette di vivere a pieno ogni emozione,di non reprimerle.

L’apnea quindi non è solo un’“arresto volontario della respirazione”ma un viaggio dentro  sè stessi alla ricerca della serenità interiore che tutti vorremmo trovare. Questa ricerca può avvenire anche attraverso tecniche di meditazione e visualizzazioni.

Gli esercizi in apnea con le visualizzazioni  danno la possibilità di immergersi in un altro mondo,di perdersi nel silenzio dell’acqua. Nel vuoto solo la mamma, il suo corpo e il suo bambino:leggeri,plasmabili,che si lasciano trasportare dalle emozioni , dall’acqua, dai sogni, dalla leggerezza dell’infinito.

La meditazione in acqua ,anche senza la nostra collaborazione cosciente, permette il rilascio di emozioni rimaste cristallizzate sotto forma di blocchi.Il potere dell’acqua perciò in un certo senso risiede nella capacità di stimolare la fantasia regressiva,del non curarsi di nulla, e solo in acqua ciò può avvenire.

Nella pratica la meditazione ha come scopo l’assenza di pensieri e permette alla mente di raggiungere un livello di “consapevolezza senza pensieri”. Nella meditazione riflessiva vengono utilizzate visualizzazioni di oggetti fisici e inanimati oppure oggetti che riguardano il mondo interiore come ad esempio le emozioni. Bisogna però riuscire a lasciarsi trasportare da questa pratica.

La differenza tra la visualizzazione creativa e “sognare ad occhi aperti “consiste nel fatto che nell’atto di fantasticare la persona crea un’immagine o una scena mentale di cui è spettatore dall’esterno;mentre nell’atto della visualizzazione creativa colui che visualizza è al centro stesso della propria visualizzazione, la sperimenta in prima persona, sforzandosi di percepirla come il più reale possibile attraverso tutti i sensi.

Le visualizzazioni in apnea svuotano la mente da mille pensieri: la mente si libera da ogni pregiudizio di sbagliare o di non potercela fare.

Sotto l’aspetto psicologico e sotto il profilo mentale ed esistenziale l’ambiente acquatico per mezzo di meditazione, rilassamento ed esercizi di visualizzazioni ,aiuta la madre ad entrare velocemente in contatto con i propri sentimenti e ad assumere un atteggiamento consapevole e positivo nei confronti del suo corpo e del suo bambino per potergli comunicare un senso di benessere e tranquillità.


Conclusioni:

In acqua si impara il controllo della mente, si riconoscono al  meglio il proprio corpo e reazioni, si vivono stati di coscienza particolari. Il segreto è imparare a rilassarsi.

 Concludo con una frase che a mio dire rispecchia a pieno il pensiero della mia tesina:


“Ha l’uomo quattro cose che non servono in mare: ancora, timone e remi,e paura di naufragare…..”

Antonio Machado